Il giovanissimo dei 9.9: Gabriele Tedesco si racconta

Abbiamo intervistato Gabriele Tedesco, classe 1991, uno dei candidati più giovani della civica con candidato sindaco Rocco Longobardi, La Nostra Gallarate 9.9, che domenica ha raggiunto e superato la soglia delle 200 sottoscrizioni per la presentazione della lista. Gabriele si occuperà di turismo ed eventi in generale, con un focus particolare sul territorio.

Perché si è candidato? «Il mio percorso nasce dalla mia laurea in Scienze del Turismo, percorso di studi che mi ha consentito di avvicinarmi a un mondo al quale non pensavo di accostarmi. Ho sentito un forte attaccamento a Gallarate, al territorio dove ci troviamo. Poi ho parlato con Rocco e altri che già conoscevo, che hanno contribuito ad accendere in me la scintilla, affinché Gallarate diventi una priorità per tutti i suoi abitanti. La Nostra Gallarate 9.9 è un gruppo eterogeneo di persone che cooperano per migliorare la realtà in cui vivono, al di là delle ideologie politiche: persone mosse dalle esigenze delle altre persone. Ed è proprio ciò che occorre in questo momento caratterizzato dalla sfiducia delle persone che credono che la propria opinione non conti nulla».

Da quanti anni vive a Gallarate? «Vivo a Gallarate da quando sono nato. Ho vissuto un anno tra Roma e Milano per lavoro, ma poi ho visto che c’erano persone che stavano innescando una macchina per far sì che la città diventi una priorità per tutti i cittadini, e questo mi ha spinto a unirmi a loro».

Che idea ha della politica? «Spesso le persone non si vogliono sbilanciare votando qualcuno, ma secondo me la politica – a prescindere da Rocco e dagli altri candidati – non si tratta di votare qualcuno in particolare. Noi de La Nostra Gallarate 9.9 abbiamo redatto un piano per sviluppare la città, e saremo di portarlo avanti con altri anche in caso di nostra sconfitta. Credo che la sinergia dei cittadini sia alla base dello sviluppo di una città».

Quali sono i suoi maestri di vita? «Bella domanda. Sono svariati, in effetti, ma non vorrei scadere in banalità. Il mio maestro di vita per eccellenza è mio nonno che, trasferitosi da un paesino della Sicilia, per anni è stato notaio a Gallarate, facendo sempre tesoro della città e dei gallaratesi, attivo e partecipe in gruppi di beneficienza con il costante impegno sia nella sua carriera che nel sociale».

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? «La Nostra Gallarate 9.9 è un gruppo eterogeneo di persone e ognuno rispetta il lavoro e le competenze degli altri. Il mio consiglio è quello di promuovere la città di Gallarate aprendola ai flussi turistici, a maggior ragione dopo i risultati mancati a Gallarate in vista di Expo. Sarebbe interessante creare una sinergia di tutti i rioni per uno sviluppo e un miglioramento comune per la città».

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? «Sicurezza, sanità e turismo».

Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi 5 anni? «Non sono sceso in politica per criticare, ma, al contrario, per migliorare e avere la possibilità sia di apprendere che di insegnare anche a persone diverse da me come migliorarsi».

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? «Ho apprezzato molto le iniziative per le notti bianche, anche se non sono state sfruttate al meglio delle loro potenzialità, e quelle per valorizzare il museo Maga, una delle poche realtà che non essendo pubblica ma privata ha fornito un sostegno reale per gli studenti. Con piccoli eventi dislocati all’interno del comune si può far ripartire il distretto urbano del commercio».

Tra innovazione e tradizione a che cosa darebbe più spazio? «Il mio proposito è quello di innovare facendo leva sulle tradizioni, costruire un sistema turistico locale premiando le eccellenze della città».

Chiudono sempre più attività in città, che cosa farebbe per contrastare questa situazione? «Secondo me occorre incentivare i finanziamenti ai giovani perché il sistema economico ci insegna la presenza di innumerevoli imprese e di mercati ormai saturi, le poche imprese che sopravvivono sono quelle che portano novità. E chi può essere portatore di novità se non i giovani?».

Che cosa non vorrebbe vedere nella sua città? «Non vorrei più vedere degrado né casi di malasanità. Non è possibile che, nonostante la segnalazione di un’emergenza, un’ambulanza impieghi 55 minuti per arrivare dall’ospedale in via Manzoni».

Che cosa le dice “diritti civili”? «Penso che la creazione della nostra lista civica sia una libera espressione dei diritti civili: ognuno ha il diritto di poter sostenere come meglio crede la propria ideologia e, anche se non abbiamo un’ideologia di fondo, noi de La Nostra Gallarate 9.9 vogliamo un reale miglioramento della città».

Camilla Malacarne

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Una risposta a “Il giovanissimo dei 9.9: Gabriele Tedesco si racconta

  1. Gianluca Tonellotto

    Poche idee e ben confuse, come se si fosse appresa in maniera pprossimativa la lezione sulla comunicazione e sull’utilizzo delle parole chiave da usare nella corsa elettorale.
    E la solita schizofrenia di fondo, per cui si accusa di mancati risultati la città come fosse altro dai cittadin e da coloro che certe decisioni le avrebbero potute prendere.
    Lo so è stucchevole, ma se non interviene l’attuale manager del Distretto del Commercio di Gallarate, allora intervengo io, l’ex manger per riportare un po’ di ordine, umiltà e rappresentazione della realtà dei fatti.
    Partiamo dalla più ecclatante affermazione dei “risultati mancati a Gallarate in vista di Expo”.
    Il NAGA (presieduto da Longobardi, appunto, ed emanazione di ASCOM), l’Amministrazione di Guenzani Sindaco e Protasoni Assessore alle Attività Produttive, il Distretto del Commercio (in cui sedeva sempre Longobardi) dov’erano mai? Eppure, su richiesta al sottoscritto, erano state avanzate almeno una ventina di proposte, certo più o meno complesse e impegnative da realizzare, ma non impossibili.
    Ma andiamo oltre. “… le persone non si vogliono sbilanciare votando qualcuno, ma secondo me la politica … non si tratta di votare qualcuno in particolare”. No, no. La competizione elettorale ha proprio il significato di scegliere un rappresentante competente che porti avanti delle iniziative interessanti e che abbiano ricadute positive, ma soprattutto, che si condividono.
    Al “… promuovere la città di Gallarate aprendola ai flussi turistici” … Ti risponderei, più amabilmente, come hanno sempre detto a me: “ma chi diavolo viene a Gallarate e a fare cosa?” quando proponevo la creazione di un Distretto della Cultura che sostenesse e trainasse il Distretto del Commercio.
    E, in proposito, tutte le iniziative di realizzazione di “piccoli eventi dislocati all’interno del comune” come anche “le notti bianche, anche se non sono state sfruttate al meglio delle loro potenzialità”, beh, sono state limitate e non sostenute da ASCOM, NAGA e Amministrazione. Un indizio? Basta leggere i verbali del Distretto in cui venivano bocciati sonoramente i mercatini di ogni genere, le animazioni di diverse associazioni in piazza o al Minoletti, la seconda edizione del Malpensa Street Festival, … e, peggio, non venivano promosse ne si informava i commercianti gallaratesi perchè restassero aperti durante le serate previste.
    Un consiglio. Concentrati su di un ambito, perchè a parlare di sanità, innovazione, finanziamenti alle imprese giovani, turismo, cultura, commercio, … in senso generalista e generico ci pensano già i politici di professione.

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