"I partiti dovevano fare un passo indietro"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Massimo Gnocchi, una delle persone che hanno presentato la lista Progetto Comune, che sta vivendo in questi giorni ore convulse (vedi qui)

Insieme a molti ancora uniti -Alice Macchi, Giovanni Turri, Mauro Bossi, solo per citarne alcuni- che nel lontano 2001 lasciarono la Lega Nord lanciata al governo di Gallarate e dell’Italia, e quindi abbandonando non solo posti di potere locale ma anche di più, depositai allora il nome della lista civica Progetto Comune. Quando mesi fa si duscusse sull’opportunità di dare un nome alla lista civica che si costruiva attorno a Roberto Borgo, oltre alla possibilità di chiamarla solo col nome del candidato sindaco, avanzai questa proposta via mail (il 19 febbraio 2016 ndr). Fu accolta come un’ottima idea. Li è nata la denominazione Progetto Comune – Borgo Sindaco. E’ dunque chiaro, per ristabilire la verità, che documentalmente parlando nessuno può rivendicare qualcosa che non gli appartiene nè ora nè mai.

Sulle difficoltà di mettere insieme in una lista civica seria, con un programma attento e puntuale, invece, chi scrive ha segnalato con numerose mail ( la prima addirittura al 24 febbraio scorso!) quanto fosse necessario mettere con chiarezza nero su bianco un fatto: i partiti che vi volevano confluire dovevano rinunciare alle loro rivendicazioni ed aspirazioni personalistiche. Non solo ciò non è accaduto ma tanta gente che si avvicinava rimaneva fuori proprio per questo. Personalmente ho sempre provato a mediare ma in una squadra i giocatori devono sapere che l’allenatore mette in campo la formazione migliore a seconda dell’avversario. Se qualcuno ritiene, o ha ritenuto erroneamente di essere indispensabile, penso abbia fatto un errore.

Il punto invece forse è un altro: la sensazione forte (documentalmente provata da decine di mail) è che qualcuno con questa lista probabilmente intendesse usarla come mezzo per un fine diverso da quello che ha: ovvero proporre un valido candidato sindaco ed un serio team di governo della città. Ogni volta infatti che si doveva prendere una posizione su alcuni argomenti amministrativi, sui quali auspico si inizi a parlare convintamente sin da ora, se da un lato si potevano usare parole ruvide contro il deludente governo di centrosinistra di Guenzani, avverso l’altro candidato politico di centrodestra Cassani si doveva invece usare il bilancino.

Tentativi di sabotaggio? Non lo so, senza dubbio però erano validi motivi per non dare la mia personale disponibilità ad una candidatura al consiglio comunale. Adesso invece posso pensarci anche se, come ho già dimostrato in tempi non sospetti, il “cadreghino” che molti bramano di avere a me proprio non interessa. Mi basta la mia splendida famiglia ed il mio onesto lavoro. Se posso contribuire a dare una mano per provare seriamente a migliorare la gestione amministrativa della città in cui vivo, però, adesso posso valutare serenamente l’ipotesi. Ciò ben sapendo, lo ripeto, che tutti sono utili ma nessuno è appunto indispensabile. Cordialità.

Massimo Gnocchi

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