"Il nostro programma, dimostrazione della nostra credibilità"

«Per noi è fondamentale, dopo aver stimolato l’interesse nei cittadini di Gallarate, costruire la credibilità grazie a un buon programma». Rocco Longobardi, candidato sindaco della lista civica La Nostra Gallarate 9.9, ha anticipato alcuni punti del suo programma con l’avvicinarsi del 5 giugno.

Sono tre le modalità per amministrare bene la città secondo i 9.9, a partire dalla necessaria revisione del sistema tradizionale attuale, inefficace per l’assenza di personale, «causa dell’aumento del carico di lavoro. Le minori entrate, inoltre, ci costringerebbero ad attingere attraverso le alienazioni per recuperare il denaro che servirà per la normale amministrazione, mentre l’alternativa sarà l’aumento delle tasse».

Secondo Longobardi occorre quindi un sistema moderno e al passo con i tempi, «che punti su una buona comunicazione, sulle tecnologie, sul graduale passaggio a una Smart City e sull’incentivare la creazione di legami tra associazioni. Il tutto attraverso un investimento controllato».

Infine, il terzo e ultimo punto generale del programma, consiste nella creazione di un sistema all’avanguardia, ossia «Il futuro naturale per un”ottima amministrazione, grazie al quale compiere scelte importanti per la città e condivise da tutti i componenti del consiglio comunale: maggioranza, opposizione e cittadinanza».

A proposto di questa posizione finale, il candidato sindaco de La Nostra Gallarate 9.9 porta alcuni esempi quali il museo Maga, l’istituto Puccini, palazzo Minoletti e il progetto della nuova biblioteca. «Quanto a quest’ultima, si tratta del tipico esempio di opera che può rimanere incompiuta e decidere a chi affidare il progetto 5 giorni prima delle elezioni non è opportuno».

 

Camilla Malacarne

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Una risposta a “"Il nostro programma, dimostrazione della nostra credibilità"

  1. Gianluca Tonellotto

    Entusiasmante?
    Ma tutte le iniziative e gli interventi promessi nel programma non si scontreranno con il patto di stabilità?
    Le Amministrazioni locali, comunque composte, non possono, di fatto, spendere più di un certo importo prefissato, secondo il concetto del saldo di bilancio, semplificando, non possono peggiorare il rapporto entrate-uscite rispetto a un determinato anno.
    Non rispettando il patto di stabilità, infatti, Gallarate incorrerebbe in una serie di pesanti limitazioni, fra cui
    – riduzione dei trasferimenti ordinari dallo Stato all’Amministrazione comunale;
    – riduzione delle spese correnti e degli investimenti, comprese le spese per manutenzioni, servizi assistenziali, …;
    – divieto di ricorrere all’accensione di mutui per realizzare nuove opere pubbliche, come strade, marciapiedi, scuole, palestre, biblioteche, …;
    – divieto di assunzione o avanzamento del personale;
    – …
    Nel solo 2015 sono stati “sanzionati” ben 60 Comuni e nel 2012 la Corte dei Conti indicò “una carente attività di controllo della spesa nel passato da parte dell’Amministrazione comunale di Gallarate e la necessità di valutare eventuali responsabilità sulle spese”.
    Insomma, il patto di stabilità è importante e occorre sapere esattamente cosa comporta.
    Non ci si improvvisa amministratori della cosa pubblica.
    Non si lanciano ipotesi irrealizzabili.

    O ci siamo già dimenticati?

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