Gioco d'azzardo, "servono nuovi strumenti per i servizi sociali"

Nella serata di martedì 19 aprile si è tenuta la conferenza organizzata da Lega Civica “Azzardo: un problema per la collettività”. Accanto alla Dottoressa Daniela Capitanucci, Presidente onorario di AND – Azzardo e Nuove Dipendenze, sul palco il candidato sindaco della coalizione di centrodestra Andrea Cassani, la coordinatrice di Lega Civica Sara De Micco e Tiziano Fracchia di Fratelli d’Italia.

«Il trend del mercato del gioco d’azzardo è in costante crescita dal 2003», spiega la Dott.ssa Capitanucci. Quello del gioco d’azzardo è un problema di cui Sara De Micco si occupa da anni: «Lega Civica ha da sempre posto la propria attenzione al tema del gioco eccessivo e patologico, compreso l’inquadramento giuridico che questo ha nel nostro territorio».

20160419_211730Il gioco d’azzardo è materia nazionale, disciplinata da leggi speciali. «Noi non possiamo dire “sì” o “no” al gioco d’azzardo. Quello che abbiamo sempre chiesto – continua la coordinatrice di Lega Civica – è un intervento su questo tema, innanzitutto la stesura di un testo unico che possa raccogliere l’esistenza di frammentarie e copiose nor

me extravaganti per una disciplina unitaria. In secondo luogo un focus non tanto sul gioco d’azzardo che non provoca danni, ma piuttosto su quella parte di giocatori che da sociali diventano patologici, rovinandosi».

«Dopo il primo livello di portata nazionale, il passo successivo riguarda le ricadute che i comuni subiscono in caso di giocatori dipendenti. Quando un cittadino diventa dipendente dal gioco, infatti, innesta un circolo vizioso e distruttivo che ha ricadute anche sul tessuto sociale», spiega la De Micco. «Noi riteniamo che del problema si debba parlare conoscendone le cause. Il giocatore può farsi curare, può uscire dal problema e può risanare i propri debiti, perché i giocatori che non hanno un lavoro fondamentalmente sono pochissimi. La maggior parte dei giocatori ha un lavoro e, quindi, possiede le risorse per affrontare il problema».

«Occorre fornire ai servizi sociali lo strumento di identificazione della causa, valido per i giocatori d’azzardo ma che dovrebbe esserlo su tutti i livelli di aiuto, e noi vorremmo che il Comune fosse pronto a questo. Stiamo lavorando per diffondere l’idea soprattutto della prevenzione, ma naturalmente è fortissimo il peso dell’incidenza della patologia già esistente. Si tratta di numeri piccoli, che non si vedono perché comunque non ci sono ancora le indagini epidemiologiche che consentano di valutare il fenomeno in termini nazionali oltre che territoriali».

«Dare un aiuto economico a una famiglia dove c’è un giocatore significa mettere acqua in un secchio bucato. Bisogna fornire ai servizi sociali gli strumenti necessari per identificare il problema, formare personale che possa collaborare coi servizi sanitari già presenti sul territorio e incanalare tutto verso la soluzione del problema, perché il gioco è uno di quei problemi che si possono assolutamente risolvere».

«Senza criticare quello che hanno fatto gli altri, noi riteniamo che la lotta al gioco d’azzardo sia uno dei momenti pregnanti di Lega Civica, condiviso all’interno della coalizione. L’amministrazione attuale ha fatto tanto, e tanto si può ancora fare e meglio. Ha partecipato ai tavoli al coordinamento di Samarate, che sicuramente non è indifferente».
«Noi di Lega Civica vogliamo rendere questo argomento di maggior pregnanza politica, ossia un impegno della città di Gallarate particolarmente dedito, come avviene già in altri comuni della nostra provincia. Quindi l’assunzione dei regolamenti sulle distanze minime, sulle fasce di orario, mettere la polizia locale in condizione di avere la possibilità di riconoscere il problema e aiutare anche i gestori, perché il problema non è solo dei giocatori ma ha ricadute anche sui gestori».

Camilla Malacarne 

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