"Non ci basta la coscienza a posto, vogliamo cambiare la città"

«La nostra presenza in maggioranza è per cambiare la città. Non ci basta avere la coscienza a posto». Cinzia Colombo, assessora alla partecipazione ed esponente di SEL, richiama le ragioni della sinistra, dentro all maggioranza che sostiene la giunta di centrosinistra di Edoardo Guenzani. Un intervento che arriva all’indomani della presentazione del candidato sindaco della sinistra radicale (Gallarate a Sinistra): da Osvaldo Bossi e dagli altri esponenti della lista sono arrivate critiche feroci alla giunta uscente.

Colombo richiama il ruolo – che passa anche dalla mediazione – avuto dentro alla maggioranza di centrosinistra: «Se si vuole fare politica per cambiare lo stato di cose esistente e non limitarsi a fare testimonianza per avere la coscienza a posto, bisogna sapere e volere analizzare».

Gallarate a Sinistra accusa la compagine di Guenzani di essere versione locale del “partito della Nazione” che sostiene Renzi a Roma. Colombo invece ribatte analizzando le politiche fatte e il ruolo di SEL, che a Gallarate sta in maggioranza e a Roma è all’opposizione, in Parlamento

Primo tema, il lavoro: «A Gallarate negli ultimi 5 anni si sono stabilizzati i contratti di lavoro di numerose educatrici precarie da sempre, mentre il governo Renzi con il job act precarizzava il lavoro».

Altro punto, l’ambiente: «Mentre a Roma si approvava lo Sblocca Italia, SEL con la propria amministrazione lottava e otteneva una data certa per lo spegnimento dell’inceneritore ACCAM. Con la variante generale al PGT abbiamo reso reale il consumo zero di suolo, risparmiando le ultime ampie arie verde della città. Non solo, richiedendo in vari ambiti di trasformazione almeno il 20% di edilizia convenzionata ed evitando la ghettizzazione delle case popolari si è affrontato anche il tema del diritto alla casa».

E ancora la spesa per il sociale, alimentata anche con fondi straordinari reperiti all’esterno del Comune: «Gli investimenti nel sociale sono stati incrementati, trovando risorse nuove (mai Gallarate ha partecipato e vinto così tanti bandi) e nuove modalità di intervento maggiormente rispettose della dignità delle persone (come le clausole sociali negli appalti e progetti che combinano contributi e tempo dedicato alla comunità), superando il logoro e inefficace assistenzialismo. Viceversa Stato e Regione applicavano tagli lineari a sociale e sanità».

Infine, i temi della partecipazione e dell’inclusione sociale: «Sono state avviate pratiche partecipative che hanno promosso la cittadinanza attiva, attraverso percorsi nei quartieri e con il bilancio partecipato, rafforzando le reti sociali sul territorio, valorizzando i saperi e l’impegno presente nella comunità locale, costruendo nuovi spazi di incontro e socialità. Integrazione, solidarietà, accoglienza sono state parole praticate, insieme alle persone straniere che risiedono in città. Le pari opportunità sono state agite, in collaborazione con tante donne e tante associazioni che non si sono limitate a contrastare la violenza sulle donne, ma che contemporaneamente hanno educato contro ogni discriminazione di genere e lavorato per la conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura».

E ancora il nodo del destino delle società partecipate, su cui Guenzani è stato contestato da sinistra e da destra: «Mentre il governo Renzi, in continuità con i suoi predecessori, incentivava le privatizzazioni, abbiamo rafforzato società a intero capitale pubblico, rendendole realmente capaci di competere col privato» ribadisce Colombo. «Le poche risorse sono state investite nella manutenzione delle scuole, nel riefficientamento energetico, nei parchi perché tornino a essere luogo di gioco e incontro, nell’eliminazione dell’amianto dai luoghi pubblici, nella manutenzione delle strade e nell’ampliamento della rete ciclabile».

Colombo non elude anche il tema dei diritti civili, l’unico su cui si sia aperta una evidente divisione in maggioranza, in particolare con la lista civica centrista Città è Vita: «Certo ci sono state e ci saranno differenze fra SEL e il resto del centrosinistra. Differenze che abbiamo affrontato, discutendo e aprendo la discussione alla città. Il voto sulle unioni civili ha evidenziato una di queste differenze e contraddizioni (benché tutti consiglieri del PD votarono a favore). Ciononostante mai abbiamo smesso di sostenere la laicità. E di fatto c’era SEL a collaborare con i promotori della proposta di legge regionale sul testamento biologico e a raccogliere firme in piazza (proposta firmata anche da diversi attuali assessori della giunta)».

E Colombo, nel ribattere a Osvaldo Bossi e all’alleanza della sinistra radicale, chiude con un riferimento storico pungente: «Anche Marx e Rosa Luxemburg (il cui essere di sinistra non può certo essere messo in discussione) sostenevano d’altra parte la necessità di strare al centro delle contraddizioni. Stalin ovviamente no, lui le contraddizioni le eliminava».

Roberto Morandi

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