La vittoria di Galimberti nata nei quartieri

Davide Galimberti lo ha detto anche in uno dei suoi primi commenti giungendo a Palazzo Estense da vincitore: “Lo stare tra la gente nei quartieri ha sicuramente pagato. Io l’ho detto e lo praticherò in questi cinque anni del mio mandato. Ci sarà una presenza costante tra i cittadini e da questo giovedì i cittadini potranno bussare alla mia porta”.

I quartieri sono stati centrali nell’esperienza della campagna elettorale del neo sindaco di centrosinistra. Avviato alla fine di marzo e concluso pochi giorni prima del voto di giugno. Due mesi abbondanti fatti di suole di scarpe consumate e fitti incontri nel territorio, con le realtà e tra la gente, per ascoltare le voci dei quartieri.

RESPIRARE LA CITTÀ

“Ascolto” e “territorio” furono in effetti le parole d’ordine alla base di quella che è stata certamente una significativa opera di confronto con la città di Varese, concepita da Galimberti e il suo staff elettorale, da Marco Maturano e Mario Petitto ma anche da tutta la sua macchina elettorale e i volontari, come vera fase in cui recepire le esigenze di ogni rione e castellanza. Il suo staff organizzava gli incontri con le associazioni, i negozianti e le realtà. Dopo qualche giorno di tour, una candidata ha confessato: “Davide comincia a prenderci gusto e ogni giorno si sente sempre più a suo agio”. Il responsabile dell’ufficio stampa Petitto manifestava sorpresa nel riscontrare l’elevato interesse in alcuni quartieri che si traduceva in veri e propri bagni di folla improvvisati con il candidato sindaco.

Per Galimberti, questo tour è stata l’occasione di respirare davvero e a fondo il clima della città, misurarla, riattivare le persone e le energie del partito e dei sostenitori di molti quartieri, conoscere e comprendere le realtà e il territorio nei problemi e nelle opportunità tipiche, simili e distinte, delle diversi parti di Varese. Alcune candidature nella lista di Galimberti sono nate proprio a seguito dell’incontro e del confronto con il candidato sindaco in una delle tappe del suo giro. A metà aprile Galimberti annunciava otto nomi di donne e uomini che avevano accettato di candidarsi e alcuni di loro dopo averlo conosciuto dal vivo e avergli scritto di essere rimasti colpiti dal suo metodo e modo di porsi. È stata di forte significato, poi, a metà maggio, la scelta di portare il ministro Maurizio Martina per un incontro con cittadini, sostenitori e candidati nel parco giochi del circolo del quartiere geograficamente periferico di Bizzozero.

DALL’ASCOLTO AL PROGRAMMA

Non si è trattato di un’operazione di facciata per tentare di guadagnare consenso. Le visite di Galimberti hanno sicuramente attirato l’attenzione dei cittadini e hanno contribuito ad aumentare la popolarità di un candidato che comunque partiva sfavorito sul piano della riconoscibilità in città: il “brand” Galimberti era poco conosciuto. Da questo punto di vista, un’attività di comunicazione che per certi aspetti è stata fortemente centrata sul digitale ha aiutato a incrementare l’interesse per il candidato sindaco. Il primo a realizzare le dirette su Facebook per rispondere alle domande dei cittadini e a raccontare in diretta le sue esperienze nei quartieri; tra i migliori nel raggiungere livelli significativi di interazione digitale con gli utenti.

Non una passerella elettorale, dicevamo. La fase di ascolto di Davide Galimberti ha poi trovato seguito nell’elaborazione delle richieste e delle esigenze ascoltate in punti concreti del suo programma elettorale. Lo staff elettorale ce lo aveva anticipato, Galimberti lo annunciò poco dopo: oltre alle voci generali legate ai temi e alle dimensioni generali su cui concentrare l’attività amministrativa, era stata prevista una specifica parte del programma che chiamava per nome e cognome i quartieri visitati e indicava impegni precisi che volevano essere le risposte alle domande recepite.

ADESSO AL LAVORO

E quindi eccole, le promesse del neo candidato sindaco del centrosinistra dedicate ai quartieri. Sarà compito del giornale verificarne l’attuazione e seguirne l’evoluzione. Alla fine dei festeggiamenti della vittoria elettorale a notte inoltrata, Davide Galimberti ha salutato così i sostenitori e i giornalisti presenti: “Maniche rimboccate, abbiamo davvero un sacco di cose da fare”. Tra queste ci sono sicuramente i punti previsti per ciascun quartiere e la credibilità della sua amministrazione passerà anche dalla capacità di mantenere gli impegni presi con i i rioni e le castellanze della sua città.

David Mammano

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