Borgo: "Andrò a votare e voterò la persona"

Quanto è cambiato lo scenario politico tra il 2011 e il 2016? «Tantissimo», risponde Roberto Borgo, uno che la politica e i partiti li conosce bene e che anche per questo ha deciso di correre con una lista civica, ottenendo il 4,38% domenica 5 giugno. «Gallarate resta in generale una città di centrodestra, area a cui credo che domenica scorsa i cittadini abbiano voluto ridare una chance. Tuttavia, è bene sottolineare che le persone in gioco sono sempre le stesse, da questo punto di vista è cambiato poco o niente».

Per esempio? «Io stesso sono ancora lì – spiega Borgo -. Con la mia discesa in campo ho cercato di rendere più democratico il risultato finale, affinché il consiglio comunale sia eterogeneo, diversificato e formato da persone che non siano solo “Yes Man”. Anche per questo la mia speranza è che le civiche restino al di fuori delle logiche dei partiti e che coloro i quali entreranno in consiglio comunale ragionino con la propria testa».

E se le chiedessi un’analisi del voto a livello generale? «A livello generale posso dire che purtroppo la gente oggi vota il simbolo, vota senza pensare. A loro volta, poi, i partiti mettono chi vogliono, e questo è il vero problema. Secondo me il voto alle liste civiche comunque è un voto pensato, mentre quello ai partiti è un voto di pancia, perché ti piace il simbolo, perché i leader politici con le loro frequenti apparizioni in televisione si stanno trasformando sempre più in starlétte. Questa disinformazione o comunque scarsa informazione delle persone è deludente».

Ha detto che i partiti votano chi vogliono, su quali basi? «I partiti non scelgono sempre le persone migliori, bensì quelle più “fedeli”, ossia coloro che più rispondono alle esigenze del partito anche su equilibri che vanno al di là della città. Spesso il bisogno di alleanze a livello nazionale o regionale impone di stringere alleanze sul territorio che magari invece non vorresti mai fare, ma che devi giustificare fingendo di appoggiarle anche se dentro di te ne faresti volentieri a meno. E questo è sbagliato, e mi porta a dire che i simboli dei partiti dovrebbero stare fuori dalle competizioni elettorali della città: solo in questo modo avremmo la vera democrazia».

Qual è la sua idea di sindaco? «Per fare della normale amministrazione non serve tutto questo dispendio di energia e soldi per nominare poi un sindaco che si attiene all’ordinario, è sufficiente allora un commissario, dei dirigenti e definire gli obiettivi da raggiungere. Un sindaco con la S maiuscola deve fare altro, deve guardare lontano, e questo non avviene perché i partiti scelgono solamente le figure che rispondono alle loro esigenze».

cassani-borgo-guenzani-300x300Aveva già detto che non avrebbe appoggiato nessuno al ballottaggio, ma da cittadino quale sarà la sua scelta al secondo turno? «Se non è zuppa è pan bagnato. Io andrò a votare e baserò la mia scelta sulla persona. I miei consiglieri potranno dire chi scelgono, schierandosi per Guenzani o per Cassani. Io resto comunque convinto che il meglio si trovi al di fuori dei partiti».

 

Camilla Malacarne

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Una risposta a “Borgo: "Andrò a votare e voterò la persona"

  1. GMT

    Bravó bravó.
    E immediatamente penso a Lozito dell’NCD e ad altri che a livello nazionale e regionale, o in altre città, fanno decisamente altre scelte.
    La politica è schizofrenica e i suoi rappresentanti non eccellono per coerenza.
    That’s all folks!

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