"Un polo scolastico in ogni quartiere, per scuole più efficienti"

Paolo Brufatto, 40 anni, architetto, “della Cascinetta” (inteso come quartiere gallaratese), è il capolista di La Nostra Gallarate 9.9, la lista civica che sostiene Rocco Longobardi. Nel gruppo 9.9, si occupa in particolare della parte di programma che riguarda urbanistica e lavori pubblici, forte dell’esperienza professionale.

E allora partiamo da questo: tre punti fermi per l’urbanistica, nel programma della civica 9.9…
«Primo punto: realizzare un censimento urbanistico che non è mai stato fattoin città, una fotografia ben precisa che consenta poi di fare una pianificazione più corretta. Secondo punto è l’efficientamento degli edifici pubblici : le scuole di Gallarate sono rimaste le scuole di cinquant’anni fa, e una manutenzione a spizzichi e bocconi non può essere risolutiva. Sicuramente mancano finanziamenti, non ce lo nascondiamo. Bisogna allora pensare all’efficena: la mia idea è unico polo scolastico per ogni quartiere, accorpando scuole medie, elementari, asili. In ogni quartiere si prende in considerazione la struttura migliore, mentre le altre aree si trasformano in nuove zone residenziali, che in molti casi potrebbero stare anche in zone appetibili».

E immagino che da qui arrivino le risorse…
«A quel punto s’investe su nuovi edifici realizzati con standard da casa passiva, riducendo i consumi a zero ed educando anche i bambini a risparmio delle risorse. Ma il significato dell’operazione dei poli scolastici non si ferma a questo: concentrare le strutture scolastico semplifica anche la vita delle famiglie negli spostamenti, si diminuisce il traffico che grava sulla città. Ripristinando la mensa interna, senza più ricorso a società esterne».

Terzo punto?
«Terzo punto per poter dare slancio alla città va rivisto, assolutamente, il Pgt: sposo anche io la filosofia del consumo di suolo zero. Ma io aumenterei le volumetrie in altre zone della città, anche in zone centrali e di valore: negli anni livelli di volumetria ridotti in centro hanno avuto come conseguenza il consumo di territorio in zone periferiche.  E in questo senso va rivalutato il discorso della “Area 336”: per poter chiudere il contenzioso legale che espone la città al rischio di risarcimenti, occorrerebbe valutare il riuso di altre aree dismesse anche con un premio volumetrico».

Per esempio la grande area del “casermone” su viale Milano…
«Già il casermone, se rientrasse nella disponibilità di programmazione del Comune, diventerebbe uno strumento su cui ragionare, trovando un accordo con i vari proprietari sulla 336 ed evitare che i ricorsi si trasformino in un peso sulle tasche dei cittadini».

Prima cosa che farebbe una volta entrato in consiglio comunale?
Pensare a Palazzo Minoletti e all’urban center: l’idea di urban center è stato oggetto della mia tesi di laurea, con il caso di Bologna L’urban center diventerebbe un luogo non dove l’amministrazione si mette a servizio del cittadino, ma dov’è il cittadino porta le sue proposte, idee e progetti. Altro elemento è attivare lì un info point e info energia, dove professionisti possano dare indicazioni e consulenze.

In che formula?
«Con spazi in concessione a professionisti e aziende. Ma più in generale lo penso come un luogo d’interscambio, in dialogo anche con nuova biblioteca alle e scuole Bottini. Queste sono le idee da cui partirei. Oltre ovviamente alla smart city, a cui ho dedicato il primo intervento alla presentazione di Gallarate 9.9».

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Una risposta a “"Un polo scolastico in ogni quartiere, per scuole più efficienti"

  1. GMT

    Che vi aspettereste da un architetto?
    Trasformare le scuole, alcune farle diventare nuovi complessi residenziali, edificare, spendere, cambiare, … Chi paga?
    Aumentare le volumetrie in centro, abbattere vecchi edifici, costruirne di nuovi, alti, belli, a vetro, efficienti, … chi vuole Milano vada a Milano!
    E per il resto, già sentito, già visto raccontare da altri.
    Protasoni, Guenzani, Nicosia, Perfino la Colombo … ma siete di sinistra?

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