"Facilitare la sinergia tra amministrazione, commercianti e cittadini"

Abbiamo intervistato Emanuele Mulazzani, candidato de La Nostra Gallarate 9.9, la lista civica che sostiene la candidatura a sindaco di Rocco Longobardi.

Perché si è candidato? Da tempo desideravo partecipare alla vita politica della città, stanco di esserne solo spettatore senza provare a fare qualcosa in prima persona. La Nostra Gallarate 9.9 è stata l’occasione giusta al momento giusto. Da quando si è formato il gruppo, e sono orgoglioso di essere tra i dieci fondatori, ho capito di aver trovato la mia collocazione: una squadra di amici dove non esistono né direttive né imposizioni dall’alto, ma solo la voglia di proporre e fare qualcosa di importante per la città insieme a persone che sono diventate via via più numerose mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità solo ed esclusivamente per migliorare la nostra Gallarate. Una grande spinta a mettermi in gioco è stato per me l’ingresso a scuola dei miei figli: ho toccato con mano le carenze esistenti nelle strutture scolastiche e nello stesso tempo ho realizzato che criticare in maniera sterile serve a poco, è molto più utile e soddisfacente cercare di portare il proprio contributo positivo e propositivo, in un’ottica del parteciFare.

Da quanti anni vive a Gallarate? Sono nato qui 43 anni fa e ci vivo dall’età di 5 anni quando, con la mia famiglia, ci trasferimmo nelle case popolari di via Curtatone. Ho tanti ricordi dolceamari di quando giocavo in cortile senza pensieri,  quasi sentendomi protetto da quei palazzoni, in mezzo a gente che viveva tante situazioni differenti, alcune anche difficili. Dopo il matrimonio, nel 2002, mi sono trasferito a Sciarè e qui vivo oggi con mia moglie e i miei due bimbi.

Che idea ha della politica? Ho sempre seguito con interesse la politica sia nazionale che locale, credo sia quasi un dovere per un cittadino. Apprezzo le persone che si danno da fare in prima persona e mal tollero chi utilizza il potere e la propria influenza politica per arricchirsi o per altri scopi personali: è davvero molto distante dal mio modo di essere e di pensare. Fare politica attiva significa per me mettersi a disposizione per migliorare la vita e il benessere di tutti, soprattutto significa cercare di rendere la città migliore per i miei figli e per tutti i ragazzi, perché è dalle azioni del nostro presente che dipende molto del loro futuro.

Quali sono i suoi maestri di vita? Le donne, soprattutto le più importanti della mia vita. Amo pensarle come un grande albero: mia madre, dalle radici solide e piene di vita, che mi ha messo al mondo e cresciuto con amore e buon senso, accompagnandomi dal primo giorno della mia vita all’ultimo della sua; mia moglie, il tronco forte e sicuro vicino alla quale sono diventato uomo e dalla quale ho imparato più che da qualsiasi altra persona in vita mia; infine mia figlia, fiore e frutto del nostro amore e che, in un momento di difficoltà della mia esistenza, mi ha restituito la gioia di vivere. Inoltre, cerco di apprendere qualcosa ogni giorno dalle persone che incontro. Si può imparare da ciascuno nella vita: da chi ha molti anni più di te ma anche dai più giovani.

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? Parlare con le persone, camminare per strada e tastare il polso della città, essere più vicino ai cittadini e ai loro problemi, ascoltare e farsi conoscere e apprezzare anche umanamente. Non deve essere un primo cittadino algido e distante, ma il padre di una grande famiglia, in grado di prendere decisioni ferme e lungimiranti per il bene collettivo.

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? Far rinascere il senso di sicurezza dei cittadini, in particolar modo di donne e anziani; tendere non una ma due mani alle persone in difficoltà, una per dare un aiuto concreto e l’altra per coinvolgerli nel tessuto sociale; infine, senza dubbio, ripristinare condizioni decorose per le scuole dei nostri figli.

Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi cinque anni? Non sono interessato a criticare, mi sono messo in gioco per fare, il momento delle critiche, insieme alla campagna elettorale nella quale credo che La Nostra Gallarate 9.9 si sia distinta per la correttezza, è finito: ora è necessario l’impegno.

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? Sono convinto della buona fede di chi in questi anni ha lavorato a Gallarate. Se fossi stato pienamente soddisfatto dell’attuale amministrazione non avrei però iniziato questo percorso. Sono davvero convinto che La Nostra Gallarate 9.9 possa portare a Gallarate ciò che manca in termini di progettualità realizzabile, comunicazione ed energia.

Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio? All’innovazione nel rispetto della tradizione: è necessario guardare nell’ottica di un miglioramento collettivo, penso alla questioni rifiuti e alle necessarie politiche per aumentare il grado di attrazione del nostro territorio. Proprio per questo però è fondamentale salvaguardare, rispettare e far apprezzare le nostre tradizioni.

Chiudono sempre più attività in città. Che cosa farebbe per contrastare questa situazione? Bisogna ricreare un’atmosfera coinvolgente e stimolante, migliorare l’arredo urbano e la pulizia, far tornare alle persone la voglia di girare per le strade della nostra città e servirsi dei negozi cittadini, in centro e nei quartieri. È importante facilitare ogni possibile sinergia tra amministrazione, commercianti e cittadini. Le attività vanno sostenute anche cercando di liberarle per quanto possibile da lacci e lacciuoli burocratici ed attuando ogni forma possibile di sgravi fiscali.

Che cosa non vorrebbe vedere nella sua città? Come è nel mio stile, preferisco dire che cosa vorrei vedere nella nostra città. Desidero osservare tanta gente contenta di viverci, iniziative che riportino le persone nelle piazze e nelle strade animate da manifestazioni ed artisti. Vorrei una città inclusiva, sensibile alle difficoltà dei diversamente abili, senza più barriere architettoniche. Mi auguro di vedere bambini e ragazzi che giocano nei parchi e non nei parcheggi; una città dove si possa convivere nel rispetto delle leggi e delle persone, sempre con un occhio di riguardo ai meno fortunati. Una città ed un’amministrazione che rispettino i propri cittadini.

Cosa le dice “diritti civili”? È un’espressione che mi ha sempre fatto pensare a chi, prima di me, in ogni luogo di questa nostra terra, ha lottato e combattuto per vederli riconosciuti. Trovo fondamentale il rispetto dell’individuo in ogni sua prerogativa: le sfumature su alcuni temi possono essere diverse ma il rispetto per ogni donna e per ogni uomo deve essere alla base di ogni forma di convivenza civile.

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Una risposta a “"Facilitare la sinergia tra amministrazione, commercianti e cittadini"

  1. GMT

    Se Gallarate 9.9 sia esempio di trasparenza, correttezza e fair play, allora siamo a posto ed io sono il solo a non essermene accorto.
    Avviso (di cortesia) ai naviganti.
    Diffidare dalle facili affermazioni autoreferenziali.
    Perchè se su VN sono tanto leali e moderati, su facebook si lanciano in furiosi linciaggi digitali di qualsiasi avversario, sprezzanti delle regole, anche di ospitalità.
    Perchè permettere di intervenire nella piazza digitale e cancellare poi quello che non piace, beh, non ci piace.
    Per il resto, la solita retorica e le solite frasi fatte, confezionae ad arte per irretire.
    Ma lo ricordo come ad altri candidati.
    Non è necessario attendere le elezioni per impegnarsi in prima persona a fare qualcosa di positivo senza attendersi nulla in cambio.

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