"Politica è operare per soddisfare i bisogni delle persone"

Abbiamo intervistato Yana detta Elena Nechayeva. Moscovita di nascita, gallaratese d’adozione, è candidata nella lista civica Gente di Gallarate, che sostiene la candidatura a sindaco di Andrea Cassani.

Perché si è candidata? La storia della mia candidatura è piuttosto particolare. Ho avuto modo di accompagnare un’importante delegazione proveniente dalla Federazione Russa in Regione Lombardia. In quella circostanza ho conosciuto il Consigliere Regionale Marco Tizzoni e ho subito apprezzato il suo progetto civico, concretizzato in un network di liste civiche denominate “Gente di…” e presenti già a Rho, Arese, Pregnana, Pogliano, Bollate, Nerviano, Milano, Cologno e, dal 2016, Gallarate. Si tratta di liste civiche con un’espressione di centrodestra ma che non rispondono alle logiche dei partiti tradizionali e, nella loro organizzazione interna, non sono vincolate a nessuna realtà nel prendere decisione. Ho dunque accettato e mi sono messa in gioco con entusiasmo in questo progetto civico che coinvolge la mia città.

Da quanti anni vive a Gallarate? Vivo a Gallarate da 7 anni ed è proprio qui che ho trovato la mia dimensione ideale: una città vicina a Milano ma non troppo, a due passi dai laghi, non particolarmente grande ma neanche eccessivamente piccola. Vorrei che qui mio figlio possa crescere serenamente, ed è anche pensando a lui che ho accettato la sfida della candidatura.

Che idea ha della politica? Molti politici spesso dimenticano il vero senso della politica, ossia l’operare per soddisfare i bisogni delle persone. Una buona amministrazione deve puntare a migliorare il vivere comune, apportando un maggior benessere e lavorando per un futuro più. Competenza, pragmaticità e onestà sono secondo me le caratteristiche principali di un politico con la P maiuscola.

Quali sono i suoi maestri di vita? Non ne ho uno in particolare. Cerco sempre di imparare, di confrontarmi e di mettermi in discussione affrontando nuove sfide. C’è sempre qualcuno che può insegnarmi cose nuove di cui possa fare tesoro.

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? Dovrebbe innanzitutto studiare un piano di rilancio delle attività commerciali di vicinato.

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? In primis il commercio, ossia lavorare sul benessere per i commercianti, affinché le strade tornino a popolarsi, benessere che porterebbe a maggiori investimenti in un’ottica di miglioramento della vivibilità di Gallarate. In secondo luogo un’attenzione all’ambiente legata al sociale, che lavori sull’arredo urbano, sugli spazi di aggregazione, per esempio quelli dedicati ai bambini ed anziani come i parchi e le aree verdi, incentivando la manutenzione di strade e marciapiedi affinché siano in ordine e puliti. Infine l’industria, ossia il rilancio delle attività imprenditoriali attraverso sinergie con altre realtà, anche estere.

Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi cinque anni? Tante parole e pochi fatti. Ho assistito a una mancanza assoluta di sensibilità verso le fasce di età più sensibili e deboli.

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? Difficile dare una risposta. La sensazione mia e dei molti cittadini con cui ho parlato è quella di un peggioramento generalizzato della città. Il tentativo di installare il wi-fi pubblico è stata sicuramente un’iniziativa lodevole, peccato che il funzionamento è assai approssimativo.

Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio? Non ci può essere innovazione senza tradizione. È come affrontare un viaggio ricordandosi la meta ma dimenticandosi da dove si è partiti. Le persone che provengono da fuori Gallarate o dall’estero devono inserirsi nel tessuto sociale della città ed è proprio la città stessa, e in particolare l’amministrazione comunale, che deve trasferire le informazioni corrette. Io non ho abbandonato la mia cultura ma l’ho integrata con quella Italiana. L’integrazione nella cultura del posto in cui si vive è fondamentale per la crescita sana di una città. Questa è la base sulla quale deve poi intervenire l’innovazione.

Chiudono sempre più attività in città. Che cosa farebbe per contrastare questa situazione? Come già detto, l’innovazione è fondamentale, anche nel commercio. Bisogna studiare nuovi progetti per riattivare la città e il lavoro in sinergia con associazioni, istituzioni e cittadini.

Che cosa non vorrebbe vedere nella sua città? Preferisco dire come la vorrei. Vorrei vederla viva, con negozi aperti, bambini che possano scorrazzare in libertà e sicurezza, famiglie che possano trovare dei luoghi dove incontrarsi, anziani che possano avere anch’essi dei luoghi di aggregazione, servizi forniti dall’amministrazione comunale in maniera efficiente. Insomma, una città a misura d’uomo.

Che cosa le dice “diritti civili”? Credo che l’amministrazione comunale abbia il compito di garantire e favorire a tutte le componenti sociali i propri diritti, ma con alcune giuste e coerenti valutazioni. Siamo in un momento storico in cui stanno sempre più emergendo nuovi concetti di unione e sono comunque d’accordo riguardo alla concessione di maggiori diritti, tuttavia, al contempo, sostengo che la famiglia, quella tradizionale, è solo quella formata da un uomo ed una donna.

 

 

Camilla Malacarne

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3 risposte a “"Politica è operare per soddisfare i bisogni delle persone"

  1. Prefa

    Oltre ad accompagnare selezioni russe in regione, cosa ha fatto di importante ?
    Quali idee oltre alle favolette che gli ha insegnato a direTizzoni?

  2. GMT

    Bella e intelligente, quasi non pare reale, … però mischiarsi con certa Gente di Gallarate … speriamo non si integri …

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