Sacconago chiede al futuro sindaco meno promesse e più fatti

Ieri sera l’incontro con gli aspiranti candidati sindaco, a Villa Calcaterra, per discutere i problemi di Sacconago, organizzato dalla Famiglia Sinaghina in collaborazione con il Comitato Commercianti e Artigiani, ha riscosso grande partecipazione. All’incontro, moderato dal portavoce della Famiglia Sinaghina, Enrico Candiani, hanno partecipato solo tre degli aspiranti primi cittadini.

Mancavano all’appello il candidato sindaco di centrodestra, Emanuele Antonelli (a causa di un’influenza), e Andrea Brasca, candidato del Movimento X Busto (a Roma per lavoro) sostituiti rispettivamente da Eugenio Vignati, capolista degli Indipendenti di Centro, e Giampaolo Sablich, marito della senatrice Laura Bignami e promotore del Movimento per Busto.

È stata un serata lunga, che si è protratta per più di tre ore, in cui i candidati si sono presentati al pubblico, ognuno ribadendo i punti chiave del proprio programma, prima di rispondere alle tante domande dei cittadini legate ai problemi del quartiere e non. Inoltre, è stata forse la prima volta che abbiamo visto scaldarsi gli animi, soprattutto tra il candidato di Busto a Sinistra, Alberto Rossi, e il “sostituto” di Antonelli, Eugenio Vignati.IMG_1591

A incendiare il clima una provocazione del moderatore Candiani:“i sinaghini sono stufi di essere considerati meri portatori di voti in campagna elettorale- ha dichiarato-Sono più di trent’anni che l’amministrazione lavora seguendo una logica busto-centrica, adesso vogliamo sapere perchè dovremmo scegliere uno piuttosto che un altro”.
“Perchè siamo nuovi”- ha risposto Vignati. Il candidato di Busto a Sinistra, Alberto Rossi, non ha gradito la dichiarazione dell’avversario definendo “indecenti le sue dichiarazioni”. “Sono vent’anni che governate- ha affermato– è una contraddizione definirvi il nuovo”. Pensiero condiviso anche dal candidato pentastellato Luigi Genoni che ha invitato i cittadini a non “delegare più forze politiche che per vent’anni vi hanno raccontato balle”.

Tra i numerosi sinaghini presenti, ha partecipato alla serata anche il portavoce del comitato di quartiere di Sant’ Anna, che ha portato ai candidati sindaco i problemi del rione, tra cui il “tormentato” progetto del sottopasso che collegherebbe il quartiere al centro città.
Sui tanti temi affrontati dai candidati, alcuni in maniera troppo poco sintetica, è emersa una gran voglia di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e ai problemi della città.
Visto che tutti i candidati (o chi ha parlato per loro) hanno individuato nella partecipazione uno dei punti chiave dei loro programmi, la Famiglia Sinaghina e l’Associazione Commercianti e Artigiani di Sacconago, insieme al Comitato di quartiere di Sant’Anna, si sono già messi a completa disposizione del futuro sindaco, chiunque sia il vincitore.

Ora, prima di sapere chi occuperà il “trono” di Palazzo Gilardoni, li aspetta un’ultima sfida inedita, organizzata da VareseNews, martedì 31 maggio nella Sala Tramogge dei Molini Marzoli, in via Molino, a partire dalle ore 21.

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Yelena Apebe

 

 

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