Niente M5S a Gallarate. "Complimenti ai due gruppi"
Rammarico e amarezza nelle parole di Florindo Acciardi, ex referente del Movimento Cinque Stelle gallaratese, tra i primi promotori del Movimento in città, che comunica che il partito non correrà alle elezioni amministrative di giugno a causa della mancata certificazione.
«Chi scrive è colui che ha desiderato con tutte le sue forze dal 2011 che nella nostra Gallarate vi fossero cittadini attivi in rappresentanza del Movimento. Alle elezioni politiche e regionali del 2013, inoltre, il gruppo era riuscito a far eleggere, con un consenso del 20% degli aventi diritto al voto, Paola Macchi come unico consigliere e in tutta la provincia di Varese per il governo della Regione Lombardia. Del resto, erano altri tempi e c’era un modo diverso di concepire significato e idee del Movimento 5 Stelle. Dopo quel successo nacquero i primi problemi».
«Sono stato il primo ad individuare anomalie fin troppo evidenti, sia esterne che interne al movimento stesso, tali da destabilizzarlo, minacciando la sopravvivenza di un gruppo sino a poco tempo prima coeso e compatto. Allora le mie parole rimasero inascoltate anche in sede di riunioni provinciali e col tacito silenzio-assenzo di eminenti esponenti del governo, presente a quel tempo anche per la mancanza di una regola certa per “Statuto”».
«Era evidente che un movimento “politico” nuovo, divenisse appetibile per chi ambiva a un’opportunità di lavoro, a una carriera facile, traendo profitto dalla propria immagine. A dimostrazione di ciò, oggi alcuni componenti del gruppo di allora sono attualmente attivisti per altre liste civiche diametralmente opposte alle idee del M5S. La nostra rappresentanza costituiva dunque un ostacolo e forse una minaccia per tutti i partiti politici, tanto che a causa della nostra trasparenza eravamo spesso esposti ad un certo interesse pubblico, ma al contempo, facilmente vulnerabili per altri soggetti spesso presenti che, invece, parteggiavano per altri partiti, a tal punto da risultare essi stessi esponenti o rappresentanti di seggio elettorale di parte».
«In riferimento alle mie parole “rimaste inascoltate” decisi di abbandonare il movimento locale e proseguire con tutto il territorio, a seguito della trasformazione in essere in un qualsiasi altro partito politico, con i suoi leader, i suoi capi di fazioni interne, personalismi vari, ecc. Successivamente al mio distacco altri componenti di rilievo, elementi di solidità nel gruppo, seguirono il mio stesso percorso, lamentando gli stessi problemi. E’ facilmente intuibile quanto la gente non abbia ancora compreso il reale significato della missione pentastellata e non sia pronta per un radicale cambiamento sociale, culturale e politico. Passarono solo pochi mesi e i superstiti del gruppo si scissero ulteriormente, costituendo due gruppi separati e distinti ma pur sempre inneggiando al simbolo del M5S».
«Oggi loro stessi nonostante fossero da tempo consapevoli delle semplici regole per ottenere la certificazione, nonostante vari tentativi di conciliazione e l’opzione ulteriore di costituire una “comunaria”, tutto si è rivelato vano. Pertanto hanno voluto separatamente certificare in tribunale i candidati per l’ipotetica lista dei due gruppi, imbarcando in ognuna di esse elementi senza regola alcuna, senza criterio, in modo provocatorio e premeditato, fornendo cosi un ottimo alibi e un favore a tutti quei partiti che governano il paese da oltre 25 anni, chiudendo di fatto e per sempre la vicenda storica del Movinmento Cinque Stelle a Gallarate. Concludo complimentandomi con i due “capi” di ogni fatidico gruppo».
Clap clap clap.
Mi associo all’applauso (ironico naturalmente) che vede naufragare i cinquestelle a Gallarate.
E la cosa peggiore è che sarebbero stati una vera forza dirompente fra il solito Guenzani e l’arrembante Cassani.
E adesso i militanti, i simpatizzanti e i votanti cinquestelle chi mai voteranno?
Un 20% fa gola alle liste civiche come ai partiti tradizionali.
Meglio andare al mare o in montagna che è il primo vero ponte festivo di quest’anno.
Già fatto è ci andrò ancora proprio alle elezioni.perché ho la nausea.