"Non si scherza con il consenso dei gallaratesi"
«Sono seriamente impegnato in una campagna elettorale difficile e per la quale insieme a tanti veri amici, tra cui nessun politico di professione, sto provando a fare ciò che mi si contesta di non aver voluto “fare”!», Roberto Borgo, candidato sindaco della lista civica Borgo Sindaco, commenta la ricostruzione del percorso di Progetto Comune fornita da Francesco Rubino: «Spenderò solo poche parole».
«Non solo non ho mai vissuto di politica, ma non ho nemmeno mai pensato di provare a farlo. Chi afferma ciò su di me dimostra di non essere un vero gallaratese», scrive Roberto Borgo. «Il tempo sarà galantuomo, ma io ribadisco che sono davvero felice di aver preso la decisione di allontanare sia Francesco Rubino che Donato Lozito dalla lista che stavo creando per le ragioni note a tutti i cittadini, ossia offrire un’alternativa al centrodestra e al centrosinistra. Non si scherza con il consenso dei gallaratesi», continua Borgo.
Roberto Borgo cita il poeta Ezra Pound «”Se un uomo non è disposto a rischiare per le sue idee, o non valgono nulla le sue idee, o non vale nulla lui”. Io più volte ho avuto il coraggio di dire “no” e sono onorato che di averlo detto l’ultima di queste a una persona che non mi guardava mai negli occhi e che quindi non meritava di partecipare alla sfida contro i partiti che ho in mente e che intendo affrontare con chi mi è stato e mi è vicino».
Tacatas al Tram. E raccontaci come hai fatto a lavorare alla Sea.Forse per la laurea che tu hai !!!!!!
“gentile KIM……di solito ci si firma con nome e cognome ma lei vedo che non ha il coraggio di farlo e già questo dice tutto. Non è un problema, le rispondo comunque dato che io non ho nulla da nascondere. Certo tra le Aziende di livello internazionale, ho anche lavorato alla Sea come consulente. E come moltissimi che vi ci lavoravano e lavorano non ho la laurea e non vedo quale sarebbe il problema? Io, evidentemente, che parlo fluentemente l’inglese ero stato ritenuto idoneo a fare un determinato tipo di mestiere. Mi permetto peraltro di correggerla, si scrive “taches al tram” e non Tacatas al Tram che è una lingua ignota. Si tratta infatti di dialetto lombardo, taches al tram. Io parlo anche quello e le consiglio di fare a tal proposito un corso di apprendimento perchè vedo che non lo conosce. Saluti”