Tamborini, giovane di Forza Italia: "Varese è il bene più importante"

Giacomo Tamborini è uno dei più giovani candidati di Forza Italia alle elezioni comunali di Varese. Ha 21 anni, studia ingegneria gestionale al Politecnico di Milano e da un po’ di tempo coordina il gruppo di Forza Italia Giovani per la provincia di Varese. Nel tempo libero legge, fotografa e si arrampica al Campo dei Fiori.

Per quale motivo ti sei candidato?
Mi sono candidato perché Varese, tra spazio e comunità, è il bene più importante che abbiamo, è la città in cui sono cresciuto e che mi ha dato tanto, ora voglio provare a restituire qualcosa. Mi candido per provare a costruire, insieme, la Varese del domani, una città che sappia attrarre i giovani in termini di svago e prospettive lavorative, sempre più sicura, vicina a famiglie e anziani, attenta ai piccoli imprenditori, capace di farsi conoscere e apprezzare per le sue eccellenze e proiettata verso il futuro.

Sei molto giovane ma già attivo con il gruppo Forza Italia Giovani Varese. Ci sono dei contributi in particolare che vorresti apportare alla coalizione?
Certo, ci sono dei temi che sento particolarmente “miei”, su tutti la sicurezza, che non è un lusso ma un diritto da garantire a ogni cittadino, questo vuol dire più illuminazione, controllo costante e capillare del territorio, lotta al degrado e all’illegalità. I giovani, a cui vorrei dare più spazi e più strumenti per vivere la città e farla davvero loro, supportati anche dalle tante associazioni che operano qui. Le piccole imprese, colonna portante della nostra economia, che sono realtà importanti da aiutare e valorizzare, ora più che mai.

Qual è la tua idea di politica?
Sicuramente la mia politica non è quella di Renzi, che spende decine di milioni di euro per un nuovo aereo di Stato mentre in Italia un milione di bambini vive in povertà, per dirne una su tutte. Credo nella politica come servizio, e non è uno slogan. Per me fare politica significa mettersi a disposizione dei cittadini, impegnarsi fino in fondo, ogni giorno, per migliorare la nostra realtà e non lasciare indietro nessuno.

Giacomo Tamborini con alcuni giovani di Forza Italia e Lara Comi

Giacomo Tamborini con alcuni giovani di Forza Italia e Lara Comi

Quali sono i tuoi maestri di vita?
Prima di tutti mio padre, che mi ha insegnato il valore del lavoro e dell’impegno. Poi, tra tutti gli esempi che ci possono essere per un giovane, direi un uomo che diceva “Potrei anche morire da un momento all’altro, ma morirò sereno pensando che resteranno giovani come voi a difendere le idee in cui credono”: Paolo Borsellino.

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco?
Mi piacerebbe molto un incontro aperto a tutti i cittadini, un consiglio comunale in piazza Monte Grappa da cui iniziare un percorso di 5 anni nell’interesse di Varese. Poi pancia a terra e al lavoro per migliorare la nostra città.

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire?
Come ho detto, sicuramente sul comparto sicurezza: Varese rispetto ad altre realtà gode di maggior tranquillità ma bisogna assolutamente contrastare il degrado e l’illegalità; sulla tutela della famiglia, aiutando le giovani coppie e le famiglie numerose o in difficoltà e sulle piccole imprese, numerosissime sul nostro territorio, che affrontano ancora le difficoltà della crisi. Questi sono alcuni dei temi su cui voglio incentrarmi maggiormente.

Giacomo Tamborini all'evento di Forza Italia Giovani Varese "Credi di nuovo, credi nel nuovo"

Giacomo Tamborini all’evento di Forza Italia Giovani Varese “Credi di nuovo, credi nel nuovo”

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione e dove invece poteva fare meglio?
Visti i tagli fatti dal Governo sugli enti locali direi che l’attuale amministrazione ha fatto bene ma sicuramente poteva fare meglio perché si può sempre fare meglio. Direi che una tra le cose migliori è stato il contenimento della tassazione locale, in un periodo difficile dal punto di vista economico il Comune ha deciso di non gravare ulteriormente sul bilancio dei varesini.

Tra “innovazione” e “tradizione” a cosa daresti più spazio?
Non sono termini esclusivi, anzi, Varese, così come il nostro Paese, li sa coniugare perfettamente. Basti pensare alle tante imprese, ai tanti imprenditori, che hanno deciso di scommettere sul nostro territorio, senza dimenticare mai le proprie radici, e si sono fatti conoscere nel mondo. Da giovane sono proiettato verso il futuro e l’innovazione, certo, ma questo non significa dimenticare le proprie tradizioni o smettere di dargli valore.

Chiudono sempre più attività in città. Cosa faresti per contrastare questa situazione?
Purtroppo quello della crisi economica è un dramma che dobbiamo ancora fronteggiare e per farlo non bastano slide e belle parole come pensa qualcuno a sinistra, servono fatti concreti. Sicuramente cercherei di ridurre la pressione fiscale e la burocrazia, due mali del nostro Paese, inoltre creerei una rete di formazione gratuita per aiutare i nostri commercianti, artigiani ed imprenditori ad utilizzare tutte le possibilità che danno i nuovi mezzi di comunicazione, così da promuovere al meglio la loro attività. Sempre sulla formazione, poi, cercherei, anche in prima persona, di informare sulle possibilità di accesso ai bandi di finanziamento promossi dall’Unione Europea. Per fare una sintesi veloce meno tasse, meno burocrazia, più formazione e assistenza.

Cosa non vorresti vedere nella tua città?
Non vorrei mai vedere la povertà, non vorrei mai vedere varesini costretti ad elemosinare un pezzo di pane, anziani che rinunciano alle medicine perché non hanno i soldi per comprarle. Questo è quello che non vorrei mai vedere e, vedendolo talvolta, questo è quello che voglio cambiare.

Se dico “diritti civili” cosa ti viene in mente?
Mi vengono in mente tante persone, tra cui anche amici, che chiedono delle tutele, questo è giusto e lo condivido, ciò che non condivido solo le strumentalizzazioni e le prevaricazioni. Personalmente sono a favore delle unioni civili ma contrario alle adozioni se è qui che si vuole andare a parare.

 

David Mammano

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