Osvaldo Bossi candidato di Gallarate a Sinistra

Sarà “l’Osvaldo”, il portabandiera di Gallarate a Sinistra: Piero Bossi, conosciuto da tutti appunto come Osvaldo, sarà il candidato sindaco della lista della sinistra radicale che si oppone alle destre, ma anche allo «schieramento che sostiene Guenzani, che rappresenta a Gallarate il partito della nazione». Una candidatura lanciata sui social anche con un pizzico d’ironia, con l’hashtag #addavenìbaffone.

IMG_9821Le diverse componenti della sinistra radicale – in primis Rifondazione e i Comunisti Italiani – hanno messo insieme le forze, come nel 2011, per rappresentare una alternativa progressista a Guenzani (le alternative centriste e di destra, invece, sono numerose, con diversi candidati). «Abbiamo capito che non vogliamo essere i capponi di Renzi, ma i galli della sinistra», dicono scherzando. La loro è una critica radicale che accomuna Renzi a Guenzani, il “partito della nazione” a Roma con il centrosinistra gallaratese. A Gallarate in maggioranza c’è anche Sinistra Ecologia e Libertà (che a Roma invece è rigorosamente antirenziana), ma «la componente di sinistra non ha influenzato in nulla le decisioni di una componente di centro che è risultata egemone», spiega Giampaolo Livetti, ex consigliere provinciale di Rifondazione. Di più, la sinistra radicale accusa Guenzani di aver «imbarcato» una parte del mondo conservatore: il riferimento è in particolare all’«inserimento [nella lista di Città è Vita, ndr] di personaggi legati a Patrini, esponente gallaratese di Comunione e Liberazione», come rileva Giuseppe Maffioli, segretario del PdCI.

Il loro obbiettivo è vincere o quantomeno entrare in consiglio comunale, per svolgere la «funzione di vigilanza e controllo» che ritengono interpretata in modo non sufficiente dalle attuali, variegate opposizioni. «L’opposizione faceva le foto ai cordoli dei marciapiedi, mentre quelli vendevano la municipalizzata» sintetizza Osvaldo Bossi.

IMG_9830Fin qui le ragioni – nazionali e squisitamente locali – della scelta, già annunciata da due mesi, di una corsa solitaria alternativa al centrosinistra e alle destre. La vera novità sono il nome di Osvaldo Bossi e una serie di punti programmatici, individuati dalla lista.

Punto primo: «riproponiamo a tutti i candidati, come fece – inascoltato – Melandri nel 2011, la sottoscrizione di un codice etico da allegare alla presentazione della candidatura, che certifichi l’assenza di condanne penale e rinvii a giudizio per reati non d’opinione» spiega Bossi. Non solo, nel codice proposto viene previsto anche «l’impegno a dimettersi in caso di rinvio a giudizio» e l’impegno a evitare «conflitti d’interesse in ambito professionale».

Secondo punto, l’idea di un nuovo organismo da attivare in ogni quartiere. «Un’Assemblea popolare permanente, che si riunisca regolarmente, che non sia riproposizione degli schemi politici come avveniva nelle vecchie circoscrizioni». Una forma di «democrazia diretta» che Gallarate a Sinistra contrappone anche alle forme di partecipazione considerate insufficienti, come «il bilancio partecipato che sembra tanto un contentino per le esigenze, pur legittime, dei singoli»

E ancora: la riscoperta di «spazi sociali per giovani e anziani» a partire da un Centro di Aggregazione Giovanile e da una «area attrezzata che manca ancora in città» (GAS dice di avere già un’area in mente). Sempre in temi di spazio, attenzione alla biblioteca: «Oggi è previsto il trasferimento alle ex scuole di via Bottini. Ci interessa sapere se avrà collocazione certa o se è solo propaganda elettorale: di fatto gli studenti sono costretti a frequentare il Maga, che però è un museo. Che bene può volere un sindaco che lascia ad altri la gestione dei luoghi pubblici?»

Da ultimo, l’impegno a introdurre in Comune lo strumento del Testamento biologico: «È dal 2009 che se ne parla» dice Bossi, che attacca sul tema della laicità e dei diritti. «Il fatto che la maggioranza attuale abbia detto no alle unioni civili la dice lunga su attenzione ai temi dei diritti civili» (sul tema delle unioni civili si è registrata l’unica, vera spaccatura politica nel centrosinistra, in cinque anni di governo).

Infine, Gallarate a Sinistra richiama il tema dell’antifascismo, riportando l’attenzione sul «famoso incontro di calcetto» (quello organizzato in piazza da Gallarate 9.9), dove «si sono visti esponenti del Pd che giocavano a calcetto con Forza Nuova», una scena «che solleva dubbi e perplessità».

IMG_9835Gallarate a Sinistra – che si muove parallelamente alle esperienze della sinistra radicale a Varese e Busto –  ha anche presentato contestualmente la lista, composta per un terzo «da persone che hanno percorsi indipendenti dai partiti» e con il sostegno significativo di persone che non vivono ma lavorano a Gallarate. I nomi:  Enrico Andreoni, Luca Alberto Bedotti, Luigi Capitale, Sebastiana Carai, Lorena Coltro, Lucrezia Ilenia D’Andrea, Luca Dall’ara, Elia Fasoli, Andrea Franceschini, Luca Fusi, Paola Giovanardi, Simone Guazzi, Marco Labanca, Giampaolo Livetti, Giuseppe Maffioli, Michele Maglione, Samantha Marin, Pietro Masullo, Federica Montonati, Andrea Panarotto, Sara Peruzzo, Stefania Rizzi, Alessandra Maria Scurati, Alessandro Turri Lopez.

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